La verifica di messa a terra è un controllo periodico obbligatorio previsto dal D.P.R. 22 ottobre 2001 n. 462, che richiede a tutti i datori di lavoro con almeno un lavoratore nella propria azienda di far eseguire la verifica degli impianti elettrici, con periodicità biennale o quinquennale.
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periodiche di legge disposte dal
d.p.r. 462/01.
Il D.P.R. 462/01 impone procedure specifiche per la messa in opera degli impianti di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. Secondo il DPR 462/01, noto come "Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia d'installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi", entro trenta giorni dall'attivazione dell'impianto, il datore di lavoro deve inviare una copia della dichiarazione di conformità all'ISPESL e all'Azienda USL competenti per territorio. Se presente, lo Sportello Unico per le Attività Produttive gestisce tale documentazione, inoltrandola successivamente ai soggetti competenti. La dichiarazione deve essere corredata dal modulo di trasmissione sottoscritto dal datore di lavoro e predisposto dall'ISPESL. Non è necessario inviare gli allegati obbligatori del DM 20/2/1992 insieme alla dichiarazione di conformità; tuttavia, devono essere conservati presso il luogo dell'impianto e resi disponibili per le verifiche periodiche o a campione. L'articolo 36 del Decreto Legislativo (D.L.) 162/2019 istituisce presso l'INAIL una banca dati delle verifiche previste dal DPR 462/2001 per gli impianti di terra. INAIL ha predisposto un modello da compilare e inviare via PEC alle Uffici di Tutela (U.O.T.) territorialmente competenti, indicando l'Organismo incaricato delle verifiche periodiche. Il datore di lavoro deve inoltre comunicare tempestivamente all'ISPESL e all'Azienda USL le modifiche sostanziali agli impianti, presentando la relativa documentazione.
Gli impianti elettrici richiedono un isolamento adeguato per garantire sicurezza e funzionamento ottimale. Nel corso del tempo, l'isolamento dei cavi subisce variazioni a causa di sollecitazioni elettriche, meccaniche, termiche e chimiche, riducendo la resistività e aumentando le correnti di dispersione. Per verificare l'isolamento dei cavi in Media e Alta tensione, si utilizzano strumenti specializzati che applicano tensioni elevate. Nei sistemi con tensione superiore a 1 kV, la prova si effettua con tensione continua per 15 minuti tra ciascun conduttore e gli altri collegati al possibile schermo metallico o alla terra, con tensioni dettagliate dalla normativa. In casi specifici, la prova può avvenire con tensione alternata, ad esempio applicando la tensione trifase per 24 ore o la tensione di 3 volte la tensione nominale per 15 minuti. Dopo riparazioni o modifiche, sono previste apposite prove. La resistenza dell'isolamento può essere misurata con tensione limitata (circa 500V) per valutare la qualità tra i conduttori. Per impianti e apparecchiature a tensioni di servizio in Media e Alta tensione, una regola empirica stabilisce un valore minimo accettabile di 1 MQ per KV. Il nostro studio è disponibile per eseguire tali prove in conformità con la Norma CEI 11-17
La prova degli interruttori differenziali nei locali medici deve essere condotta annualmente, come prescritto dalla Norma CEI 64-8 articolo 710.62 lettera f. Attualmente, non è richiesta la misurazione del tempo di intervento degli interruttori differenziali, ma la prossima edizione della Guida CEI 64-14 potrebbe definire meglio i tempi di intervento accettabili. La nuova norma raccomanda di verificare che i tempi di interruzione siano inferiori ai requisiti per la protezione dai contatti indiretti. Tuttavia, questa raccomandazione è più applicabile ai sistemi TN che ai sistemi TT, poiché quest'ultimo non stabilisce tempi di intervento specifici. Nei sistemi TN, un differenziale dovrebbe intervenire entro 40 ms in presenza di correnti di guasto a terra elevate. In attesa di ulteriori chiarimenti, coloro che desiderano aderire alla raccomandazione della norma potrebbero fare riferimento ai tempi di intervento stabiliti dalle norme di prodotto dei differenziali, anche se ciò può sollevare questioni legate alla formulazione della norma precedente.